Max Greggio

    Nato a Padova l’ 8 maggio 1952 sotto il segno del Toro ma vissuto da sempre a Livorno, città originaria della madre. Si è laureato in Lettere a Pisa e oggi, per ragioni sconosciute, vive a Bergamo con la moglie Antonella e i figli Giovanni, Priscilla e Riccardo.

    Inizia giovanissimo a collaborare come cronista e disegnatore con testate ormai storiche, tra cui “Paese Sera” e “Re Nudo”.

    A Livorno contribuisce con le sue vignette e i suoi fumetti al successo di quello che lui definisce “uno dei fenomeni satirici italiani più interessanti: il Vernacoliere, ribaldo giornalaccio anarchico libertario, nella migliore tradizione labronica”.

    Dal 1973 crea per il Vernacoliere, di cui per lungo tempo disegna anche le copertine, un folto stuolo di personaggi: Zatàche Caz, Gaìno l’Attiassino, Budiùlik, ‘R Troiantropo, L’appuntato Fosforo, L’agente Zerozerobeppe, Sgainator, La Nonna Bionica, Pipaluce, Arvaro ‘l Laido, oltre a centinaia di tavole a tema, storie e vignette.
    In particolare ha realizzato, sempre per il Vernacoliere, la” Storia Universale della Topa” a puntate, dalla preistoria ai giorni nostri.

    Ha lavorato come grafico e vignettista per il quotidiano “Il Tirreno”. Ha collaborato con “Panorama”, “Epoca”, “Smemoranda” e “Totem Comics”.
    Per la TV firma Drive In, Odiens, Lupo Solitario, L’Araba Fenice, Paperissima e Striscia La Notizia.