Maria Turchetto detta il turco è nata… Non entriamo in dettagli pedanti come luoghi e soprattutto date. Diciamo solo che è nata in un paese montano del Veneto. Parla tutt’ora con uno smaccato accento veneto ma riesce a scrivere in italiano e a disegnare in vernacolo toscano.
Come molti nativi dei paesi montani del Veneto fu costretta a emigrare e approdò – meschina ! – a Pisa, con la sua valigia legata con lo spago e le scarpe grosse, per far credere di avere un cervello fino. Il colpo riuscì, almeno parzialmente, tanto che fu avviata a una promettente carriera di filosofo presso la Scuola Normale.
Purtroppo non riusciva a leggere a voce alta la Fenomenologia dello spirito di Hegel senza mettersi a ridere, perciò la Scuola Normale di Pisa la cedette all’Università Ca’ Foscari di Venezia in cambio di un presocratico e di un hegeliano della scuola napoletana (la Turchetto invece è marxista, anche se non ha mai deciso quale dei fratelli è il suo preferito).
A Venezia insegna tutt’ora storia del pensiero economico e si trova abbastanza bene (“l’economia mi fa un po’ meno ridere della filosofia – ha dichiarato – e poi qui non mi prendono per il culo per via dell’accento”), ma ha mantenuto la residenza a Pisa, dove vive con un Ghiro e due gatti.
Per il Vernacoliere ha disegnato per anni ferocissime vignette, soprattutto anticlericali, e ha firmato la rubrica satirica “la recensione del turco” che faceva pelo e contropelo a tanti presunti scrittori e affini.
Da qualche anno tiene la rubrica di satira d’attualità “Cose turche”.