di Mario Cardinali
L’antefatto
In un’Italia dove si sta sempre più scivolando verso uno Stato di polizia, ai primi di febbraio è scoppiato il caso Paragon, la società israeliana produttrice d’uno spyware che inietta un virus-spia nei cellulari. Venduto anche allo Stato italiano, lo strumento elettronico avrebbe preso di mira, tra gli altri, il giornalista Francesco Casellato, direttore della testata Fanpage già nota per l’inchiesta sui giovani fascisti di Fratelli d’Italia, e l’attivista Luca Casarini ben conosciuto anche per l’attività di salvataggio dei migranti in mare.
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Vabbene esse’ doventati ‘no stato di polizia, ma ora questi Servizzi Segreti te li ritrovi anche ar camerino!
Dé, l’artro giorno un omo era lì che si sforzava, o ‘un t’ha visto spuntà dalla bua ‘na testa che ni spiava ‘r culo?!
– O te chi sei’?! – n’ha chiesto ‘nsospettito.
– Zerozzerosette e porto due!
– Due cosa?!
– Du’ stronzoli da piglianni le misure, li porto all’Agenzia dell’Entrate per carcolà le tasse! Più uno càa e più vor dire che ha mangiato!
– Ah, menomale! – ha respirato ’r caatore. – Penzavo peggio! C’è un mi’ amico le spie l‘ha trovate a letto colla su’ moglie, dice ni spiavano la topa! E ‘nvece ‘un ni levavano l’occhi dar culo!
– Eh, vatti a fidà…
Che difatti all’indomani sempre lui ha trovato un artro tizzio nell’armadio, n’ha chiesto fiducioso “Agenzia dell’Entrate?” “No, io son dell’Uscite, mapperò l’uscio ‘un lo trovo!” (…)
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