di Mario Cardinali
E allora, in tutto questo gran riparlare di scuola tornato d’attualità in tempi di cambiamenti imposti dalla pandemia virale, ci sta che uno s’aggrappi ai ricordi personali per consolarsi con qualcosa che non sia il mettersi le mani fra i capelli.
Ricordi per me, allora, di maestri e professori d’un tempo per davvero andato. Un tempo di figure quasi deamicisiane, in quegli anni ’40 del primo dopoguerra, come il Giorgio Ginocchi alle elementari e la Luciana Serafini alle Medie.
Un maestro, il Ginocchi, che s’era messo quasi a piangere commosso quel giorno che in classe ebbe tra le mani la prima puntata del mio romanzo “I Vendicatori” pubblicato dal periodico “Il Martello”, organo degli operai del Cantiere dove babbo lavorava…
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