di Mario Cardinali
Al fulgido sorgere del nuovo Sole d’Italia i vili grillini già si ringuattano nell’ombra, eversori di pavida nicchia, i più pericolosi cercando già le vie di Lugano e di Parigi. Ma vigile su loro s’è subito protesa la mano della Milizia Popolare Renzista, al virile comando di Andrea Romano, vincitore nella patriottica gara per l’altissima poltrona con donna Serracchiani, renziana sì di fervida fede anch’essa, ma pur sempre donna.
E mentre anche sparuti figuri d’anarchia vengono avviati al confino isolano, chiusi nel loro livore di libero pensiero, risuona per le vie e le piazze d’Italia un solo possente grido di fede e di passione: RENZI RENZI ALALÀ! a ricordare nell’empito di combattivo orgoglio quell’EIA EIA ALALÀ! che fu già il grido di battaglia e d’incitamento degli antichi greci prima, e degli eroici incursori di D’Annunzio e degl’impavidi arditi di Mussolini poi.
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