di Mario Cardinali
L’Italia ‘un aveva ancora ripreso fiato dopo Sarremo e ciaveva sempre nell’occhi ‘r ciuccione fra Fedez e Rosa Chemica ibò dé chissà come ni puzzava ‘r fiato, e già l’opinione pubbria s’è subito appassionata a un artro grande tema sociale, la dieta Cospito!
E capirai, cinquanta chili dimeno in neanche quattro mesi è roba da ‘nteressà un fottìo di gente perdavvero, con tutta la ciccia di troppo che c’è a giro!
Oddìo, a’ penzionati colla minima e a tutti vell’artri mortidifame che ora li chiamano novi poveri mapperò ci son sempre stati ‘un n’interessa magari un ber segone nulla delle diete, a loro per dimagrì a occhio ni basta digià ‘r caffellate per cena e a vorte anche a desinà, ma chi ‘nvece mangia regolarmente tutti i giorni e magari fa anche ‘r viottolo ar ristorante tipo l’onorevoli e tant’artri benestanti che s’ingozzano d’onni bendiddìo preparato magari anche da Cracco con quelle porzioncine che più che roba da fame son piatti da pottaioni gonfi di vaìni, ‘nzomma tutti lorolì e anche vell’artri che da Cracco ‘un ci vanno ma mangiano anche troppo uguale – oiòi guardavì che buzzo – hanno subito rizzato l’orecchi a sentì di quer Cospito ‘nzecchito a quer modo esagerato. (… )
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