di Mario Cardinali
E menomale che i tanti parlamentari non profittatori anch’essi dei 600 euro per i titolari di partita Iva in difficoltà l’hanno detto chiaro, incalzati dalla pubblica esigenza di saper la verità: chi quel pur misero bonus statale l’ha arraffato non ha certo violato la legge ma di sicuro l’etica sì.
Ci voleva, via, un richiamo tanto significativo alla pubblica moralità, così fermamente espresso da chi ha l’alto compito di rappresentare la decenza nelle sue più alte forme. E ci voleva soprattutto in un momento in cui non solo migliaia di partite Iva (e lasciamo perdere che molti di loro dichiarano magari redditi da fame, esercitando in nero gran parte dell’attività, ma a questo ormai la gente ci ha fatto il callo come ai preti pedofili) ma anche milioni di cittadini qualunque sono in grave e gravissimo affanno fra disoccupazione, licenziamenti e miseria vera.
E tanto più esemplare, quel richiamo alla necessaria moralità, da parte di membri d’un Parlamento come il nostro, dove mai, fra tanti deputati e senatori, ci sono stati inquisiti per reati vari, mai corrotti e corruttori, mai un mafioso e tantomeno un camorrista, mai qualche farabutto salvato dal processo dalla solidarietà di casta (che poi la casta…
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