di Mario Cardinali
Mi pare fosse “Le mani sulla città” di Rosi, ma non ne son sicuro. Comunque la ricordo bene la scena di quel film – anni ’60 – in cui un imprenditore/politico/mafioso addita ai compari dall’alto d’un palazzo la folla che scorre nella strada sottostante. “Ognuno di quelli – dice all’incirca – dev’essere per noi una fonte di guadagno”.
Anni ’60, e quel film fu per tanti la prima vera lezione di passione civile e politica, come fu anche impeto di sdegno, nell’insorgere d’una denuncia sociale che andava sempre più formando le coscienze.
E ci si ribellava – a quei tempi – all’idea di dover far parte per forza del popolo di “quelli”, di dover essere obbligati mezzi di manovra e di sfruttamento per il malaffare, politico o mafioso che fosse – ma già se ne coglieva l’intimo legame, come poi s’è andato sempre più strutturando in clamorose manifestazioni anche istituzionali…
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