di Mario Cardinali
Un lettore ci segnala, e lo trovate nella rubrica delle lettere, un’inedita deriva militaresca dell’alternanza scuola-lavoro. Un’altra pietra, vien da dire, sulla via della sempre più normalizzata militarizzazione della società, e non solo delle scuole.
Ormai non passa quasi giorno che non vengano alla luce sempre nuovi episodi di militarizzazione anche dei cervelli, già abbondantemente imboniti di propaganda militare con la guerra in Ucraina. E sempre più i militari emergono ad autorevoli interpreti, oltre che ad istituzionali rappresentanti, d’una nuova Italia. Antica, anzi. L’Italia riportata in auge da questo governo di destra, con molta estrema destra e con alti militari come il generale Vannacci che non esitano più a portare anche fuori dalle caserme i rivendicati sentimenti xenofobi, omofobi e razzisti tipici del fascismo.
E come ai tempi del Fascio, torna a martellarci le orecchie il trittico mantra “Dio, Patria, Famiglia”. Una Patria militarizzata, come si conveniva e di nuovo s’ha da convenire, magari arrivandoci anche con la propaganda della Nato, come quel lettore ci rivela. E magari poi – dopo aver riportato l’italica gioventù all’obbligo del servizio militare – ritorneranno in armi anche i ministri di Dio, in sua autorizzata rappresentanza, a cominciare dai cappellani militari in marziale sfilata con le truppe come già sfilavano col braccio romanamente alzato ai tempi del Duce, quel supremo Duce che il popolo delle Famiglie assiepate in folla accorreva ad osannare, a gloria imperitura d’una Razza ariana avviata a riconquistare il mondo. Cominciando dalla persecuzione dei “giudei”. (…)
Continua la lettura sul Vernacoliere in edicola
oppure abbonati su shop.vernacoliere.com