di Mario Cardinali
Suona paradossale, e grottesco assai, che in un paese come il nostro, dove non passa giorno che non saltino fuori nuove imprese delle sempiterne bande di ladroni pubblici – partitici o istituzionali fa lo stesso, è la stessa zuppa ma son tutti innocenti, per carità, e tutti sereni in attesa della magistratura – e verrebbe da dire ladroni anche privati se non fossero talmente incistati anche costoro nell’andazzo di sistema da essere anch’essi un tutt’uno con la parte istituzionale – suona paradossale, si diceva, che in un paese siffatto, notoriamente ai primi posti continentali per corruzione e latrocinio pubblico e privato, singolo o di gruppo, di partito o di parrocchia, di loggia o di cosca, di caserma o di circolo sportivo, si debba leggere e ascoltare di quanta incertezza ci sia ora sul destino di tutti quei miliardi in arrivo con i fondi europei ottenuti dal Conte capo del governo.
O cosa farci con tutti quei quattrini?, parrebbero infatti chiedersi spaesati gli addetti ai meccanismi di assegnazione/spartizione/ tangentizzazione delle usuali quote di cointeressenza della grande torta…
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