di Mario Cardinali
Già venuto a galla in parecchie occasioni – famosa quella dei tre onorevoli leghisti sorpresi nottetempo a pisciare sulla sede dei Fratelli d’Italia col pretesto che non ci sono più i pisciatoi pubblici, con l’immediata risposta dei Fratelli stessi corsi di volata a cacare all’uscio della Lega con una piccola fiamma tricolore piantata nella zòtta tanto per essere chiari – il clima di reciproci sospetti e dispetti fra le due forze di maggioranza si era ultimamente aggravato con la Meloni che, investita senza preavviso da una fiatata di Salvini a lei vicino quale vicepresidente del Consiglio, si era sentita mancare senza però far capire se fosse per il graveolente fiato di briao da eccessiva ingestione di moìto oppure per l’alito di casséla irrancidita, non escluso qualche straziante sapore di formaggio alpino ammuffito forte (…)
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