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Il dé dei miracoli

CON RISPETTO PARLANDO, DÉ!

di Mario Cardinali

Chiacchierata tutta ammodino su alcune parolacce dell’idioma livornese. Che per parolacce non le tiene, ma per espressioni vivaddio sincere ed anche familiari d’un irriverente spiritaccio popolare poco incline agl’infingimenti quantunque letterari.

 

IL DÉ DEI MIRACOLI

E s’incomincia intanto dal . Che parolaccia non è, ma siccome a Livorno il s’infila in tutti i buchi, ecco che s’attacca subito a parlare male.

E a sgombrare di volata il campo da grafia e pronuncia largamente errate non solo extra moenia ma financo nella cinta livornese, va detto a botta che col esclamativo (da scriversi senza h e da pronunciarsi con la e chiusa come in perché – e forse derivato da mutazione vocalica del imperativo di dire – dì, bellino! si sente per esempio esclamare ancora da qualche anziana popolana, come a dire guà, mi ci manchereste propio te!) niente ci combina il dèh letterario (pronuncia aperta come in caffè) che introduce preghiere e desideri.

Sentite per esempio questa invocazione d’un pio giovinotto pisano al Santuario di Montenero, prono davanti alla labronica Madonna:

«Dèh, Madonnina bella, fammi doventà livornese!»

«Dé, bimbo, ma sei scemo?! Io fo ‘ miraoli, mìa le ‘azzate!»

Infinite sono infatti le occasioni d’uso di questa tipica esclamazione (pressoché identificativa della livornesità, quantunque ora episodicamente usata anche a Pisa e in altre italiche lande contagiate dal Vernacoliere): come introduzione a un discorso (dé, ero lì che scurreggiavo, o ‘un mi son caàto addosso?!), come rafforzamento nel discorso (sicché n’ho detto stronzolo e lui dé, s’intendeva anche di brontolà!) o a sua conclusione (sicché n’ho ridetto stronzolo e l’ho picchiato benebene, dé!), in rafforzamento d’altra esclamazione (bòia, dé!) o d’un aggettivo (ganzo, dé!) o d’un sostantivo (che tòpa, dé!), come commento genericamente asseverativo d’una qualche frase altrui (un’amica a un’altra: Certo, Berlusconi è propio un puttaniere! E l’altra: Dé!…) e in qualunque altra occasione in cui un livornese abbia da far capire d’esser per l’appunto livornese.

Fine prima puntata

 

 

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