di Mario Cardinali
“Ho giurato sulla Costituzione, non sul Vangelo”. Bene, bravo Renzi. Ha trovato pane per i suoi denti, la Chiesa. E da un democristiano, poi.
Moderno, però. Che la Costituzione magari la sciagatta a fini autoritari ma le unioni civili gli andavano fatte ingoiare, infine, ai vescovi italiani.
E non stiano tranquilli, quei ricchi tonaconi. Quello è stato l’antipasto. Ora s’aspetta di veder tagliare l’8 per mille (un miliardo anche l’anno scorso), di far pagare sul serio le tasse sull’immenso patrimonio immobiliare vaticano (duemila miliardi di valore solo in Italia, e sono stime prudenti), di recuperare un po’ dei grandi capitali imboscati nello Ior, di non tenere più a libro paga statale gl’insegnanti di religione…
S’aspetta insomma che Renzi – avendo giurato sulla Costituzione –non dipenda più, come tutti gli altri capi di governo son dipesi, anche dalla Chiesa.
Oltre che dalla mafia. Chiesa e mafia essendo in Italia i due più grandi serbatoi di voti….
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