Alberto Magnolfi nasce a Pietrasanta, sognando di diventare un vignettista. Si diploma così all’Istituto d’Arte davanti a casa prima di andarsene a Carrara, diplomandosi anche lì. L’anno successivo realizza la sua prima esposizione alla Grande Halle de la Villette di Parigi. Nel 1993 scampa in qualche modo la chiamata di leva militare, ma lo Stato Italiano si vendica nominandolo in ruolo su una cattedra di Geometria Descrittiva a Pisa, dove sconterà più di vent’anni.
Nel frattempo prova a disegnare, progettare, costruire, recitare e a suonare, ma nessuno gli apre.
Finchè, un bel giorno, capitò a Livorno dove suonò il campanello giusto: le porte del Vernacoliere si spalancarono per lui nel lontano 1998, trasformando i suoi sogni in realtà.
Dopo varie collaborazioni grafiche, riconoscimenti, pubblicazioni, attività di docenza ed esposizioni in Italia e all’estero, dal 2009 organizza varie esposizioni d’Arte con materiali di recupero. Il ruolo di Curatore del progetto Ri-Generazioni lo porta nel 2011 ad essere nominato Direttore Artistico del Percorso inserito nel Padiglione Italia alla 54° Esposizione d’Arte di Venezia.
Dopo le collaborazioni con il Dipartimento Ministeriale per l’Università presso il MIUR a Roma dal 2009 al 2015, ottiene finalmente il trasferimento a Liceo Scientifico di Lucca e successivamente a quello di Viareggio. Nel 2014 pubblica la prima edizione del romanzo “QWERTY”, seguito tre anni dopo da “WI-FI, il burattino senza fili”.