di Mario Cardinali
Abituati da sempre, quale che sia il governo, ad essere parte ubbidiente della Nato e del capitalismo di struttura in ogni sua più esasperata manifestazione, non è che noi italiani ci si possa attendere chissà cosa di nuovo dall’avvento/ritorno di Trump alla Casa Bianca. “Più che morì ‘un si pole” recita un vecchio detto livornese, qui adattabile in “più che ubbidì ‘un si pole”.
Ecco, ubbidire. Da storico membro, l’Italia, dell’impero a stelle strisce, quell’Occidente ora in competizione capitalistico-militare anche con la Cina, oltre che con la Russia, a sua volta in riposizionamento imperiale dopo la caduta del comunismo col suo muro.
E ce la paghiamo, l’ubbidienza, con sempre più fitte spese militari a sostegno della sciagurata guerra in Ucraina e dell’espansionismo israeliano in Medioriente, sterminio del popolo palestinese compreso.
In compenso a noi è dato espanderci – con le elezioni a permettere l’avvento pigliatutto del governo della destra, e con la cosiddetta sinistra sempre più a scomparire nei riti e nelle spartizioni di palazzo – verso un regime sempre più autoritario e insofferente di Costituzione, quella Carta nata e fondata sull’antifascismo e ormai ministerialmente attaccata giorno dopo giorno nella sua residua democraticità, (…)
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