di Mario Cardinali
Gli squadristi di Forza Nuova danno l’assalto alla Ggil di Roma e a devastazione ancora calda riecco l’irrefrenabile pubblico profluvio d’aggettivi d’occasione per cotanto fatto: inconcepibile, indegno, insopportabile, inaudito…
Un po’ come per le stragi sul lavoro, i famigerati omicidi che il bon ton istituzionale continua a definire bianchi, il nero in tal caso essendo colore pessimista, scoraggiante addirittura. E meglio ancora seguitare a chiamarli incidenti sul lavoro, che va bene dilagano ogni giorno e ogni notte come con i motorini, ma qualificarli “incidenti” dà almeno l’idea d’una casualità appunto incidentale quand’anche dovuta a criminose mancanze di sicurezza, e dire “sul lavoro” aiuta almeno a far capire che il lavoro infine c’è, in barba a quanti seguitano a far caso alle sempre più frequenti ondate di licenziamenti e di nuovi poveri e sfrattati, ma menomale ci sono anche le gratificanti schiere di nuovi ricchi con le loro ville a convalidare un governo d’ammucchiata generale sotto l’instancabile diuturna guida d’un uomo del Signore.
Poi, passato il solito sdegno di parole, nei fatti tutto resta come prima. (…)
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