di Mario Cardinali
Un’emozione forte dentro, un rimescolio profondo di sangue e di sentimenti, quand’ho sentito in quella piazza di Modena il “Bella ciao” di tutti quei ragazzi e ragazze – li chiamano “sardine”.
A rinverdire una passione antica e giovane tutt’uno, un antifascismo di diritto alla vita uguali fra gli uguali, liberi fra i liberi, umani fra gli umani. Di resistenza ancora una volta a chi ci vuol comandare corpo e idee.
Sì, siamo alle “sardine” – ironia dei nomi – per ritrovare la speranza umiliata dai pescecani, i mestieranti del massacro di democrazia, bande antiche eternamente in vita di profittatori di sistema, divoratori voraci d’ogni nostro ultimo diritto a credere ancora in un mondo differente…
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